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12 Ottobre 2019

La mostra “Comunicando 2019” apre i battenti – I relatori del convegno di apertura: «L’innovazione può essere il volano del territorio»

Un viaggio nella storia dei personal computer, ricco di oggetti, visioni, informazioni e curiosità. Si presenta così la mostra “Comunicando 2019” allestita nel castello di Gesualdo organizzata dal Vintage Computer Club Italia (VCCI) in collaborazione con il Comune di Gesualdo e la Cooperativa Guido. Oggi pomeriggio l’inaugurazione accompagnata da un convegno sul ruolo che l’innovazione e l’alta tecnologia possono avere nei territori irpini. Visione, integrazione, modello culturale innovativo le parole chiave dell’incontro. Sono intervenuti il curatore della mostra, nonché ingegnere informatico e Agile Business Coach, Felice Pescatore, il presidente Vintage Computer Club Italia Paolo Cognetti, l’ingegnere elettronico e fondatore di Microgame group Fabrizio D’Aloia, e il consigliere comunale Michele di Foggia. A fare gli onori di casa il vice-sindaco Gianfranco Bianco che, oltre a portare i saluti del primo cittadino Edgardo Pesiri, ha ringraziato gli organizzatori della mostra. «È una bella opportunità per rinfrescare la memoria. I famigerati floppy disk e le cassette ci riportano indietro nel tempo, ricordando una storia che spesso siamo portati a dimenticare» ha detto il vice-sindaco.


«Abbiamo creato un percorso con la descrizione delle macchine e delle principali aziende produttrici. Il nostro intento è quello di portare la conoscenza di questa cultura in giro per l’Italia» ha esordito Felice Pescatore, originario di Paternopoli, nel presentare l’affascinante e originale percorso espositivo.

«Il Vintage Computer Club Italia è nato qualche anno fa sulla scia della considerazione che in Italia esistono molti collezionisti, più di altri paesi, di macchine datate tra gli anni ’70 e gli anni ’80» ha aggiunto Paolo Cognetti che, nel suo intervento, ha ripercorso, in sintesi, le tappe fondamentali della storia del personal computer, dal Programma 101 dell’Olivetti (1965), il primo oggetto in grado di elaborare calcoli in modo semplice e in grado di stare su una scrivania, alla rivoluzione degli anni ’80 con la realizzazione del Macintosh (1984), passando per la cosiddetta “trinità” (Commodore PET 2001, Apple II, Radio Shack TRS-80) che, nel 1977, portò sul mercato domestico i primi personal computer. La mostra è, difatti, il frutto di una passione per la ricerca storica relativa alla nascita e allo sviluppo dei calcolatori. È un prezioso racconto degli antenati dei nostri pc in un contesto storico d’eccezione, il castello del Principe Carlo Gesualdo.

«Sembra strano che una storia così recente – parliamo solo dei decenni scorsi – sia già così nebulosa» ha commentato Felice Pescatore. L’incontro è stato anche l’occasione per sottolineare l’importanza di un dialogo tra gli esperti di tecnologia e il mondo delle Istituzioni e della politica. «Chi sviluppa tecnologia e ha una visione dovrebbe essere interpellato e tenuto in debita considerazione dalla politica; sono tanti i problemi che l’innovazione potrebbe risolvere» ha precisato l’ingegnere e imprenditore beneventano Fabrizio D’Aloia che, attualmente, è anche equity partner dell’acceleratore di startup iStarter.it. «Le infrastrutture contano ma le aperture mentali contano più di tutto».

D’accordo con D’Aloia anche il consigliere comunale con delega alle Attività produttive Michele Di Foggia. «Ben vengano incontri come questi. L’alta tecnologia può essere vitale per il nostro territorio. I nuovi paradigmi della scienza possono tranquillamente sostenere le tradizioni» ha detto Di Foggia, fisico di professione. «Integrare il vecchio con il nuovo: è questo lo sforzo che bisogna fare, ossia capire come l’alta tecnologia e le aziende tradizionali possano essere una funzionale all’altra» ha aggiunto, sottolineando gli importanti passi fatti verso l’innovazione come la banda ultra larga – i lavori partiranno a breve – e la digitalizzazione del sistema anagrafico comunale.
La mostra rappresenterà anche un utilissimo percorso didattico per gli studenti che frequentano le scuole primaria e secondaria di primo e secondo grado.

La mostra “Comunicando 2019” sarà visitabile dal 12 ottobre al primo weekend di novembre durante gli orari di apertura del castello (ogni sabato e domenica, dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 15:30 alle 19:00 e i giorni feriali, escluso il lunedì, su prenotazione al 3450459691 – Soc. Coop. Guido). Il costo è di 1 euro. Nel periodo dell’esposizione sarà possibile usufruire gratuitamente del wi-fi. Per visitare l’intero castello, compreso la mostra, il costo è di 3 o di 5 euro (con tour). Il biglietto è ridotto per under 16, gratuito per under 6, over 75, disabili e residenti. L’accoglienza e l’assistenza al visitatore sono curate dalla Cooperativa Guido.

La mostra “Comunicando 2019” apre i battenti – I relatori del convegno di apertura: «L’innovazione può essere il volano del territorio»
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